Nazionale

L’Uisp per la promozione della salute: buone pratiche dal territorio

Un accordo Uisp con la Regione Veneto apre a nuove forme di partenariato con istituzioni locali e Aziende sanitarie. Parla M. Gasparetto

 

Dopo il grande scossone della pandemia da Covid 19, che ha assorbito tutte le energie e le risorse per fare fronte all’emergenza in corso, il sistema sanitario italiano sta rilanciando il settore della promozione della salute, prendendo a riferimento i Piani della prevenzione nazionale e regionali 2020-25. Proprio questi Piani sono stati, e continueranno ad essere in futuro, canali attraverso cui la promozione della salute portata avanti dall’Uisp può trovare spazio nei percorsi di co-programmazione, in particolare sui temi legati alla lotta alla sedentarietà e alla promozione di sani stili di vita. 

“Il nostro obiettivo futuro - dice Massimo Gasparetto, responsabile politiche Uisp per la promozione della salute - è di essere riconosciuto dalle istituzioni sanitarie quale soggetto di terzo settore che, non solo organizza pratiche motorie, ma è capace di allearsi con le istituzioni per dare vita a politiche intersettoriali sui temi della salute. Il nostro contributo si può manifestare nella creazione delle condizioni affinchè sempre più cittadini diventino attivi, in un’alleanza tra istituzioni e terzo settore. In particolare, noi dobbiamo creare le opportunità di partecipazione per i cittadini in condizioni di svantaggio territoriale, economico e sociale”.

“Il riconoscimento politico di questo ruolo si lega al nostro impegno a mettere a disposizione delle comunità buone pratiche consolidate che necessitano, però, di collegarsi alle azioni delle istituzioni e di altri settori della società. E’ quello che sta accadendo in Veneto con la firma dell’accordo in cui l’Uisp Veneto è indicata, non solo soggetto che realizza azioni di attività motoria, ma che supporta le aziende sanitarie nel coinvolgimento dei Comuni con azioni di advocacy. Infatti, il Piano di prevenzione regionale 2020-2025 indica nei Comuni i soggetti che possono realizzare, in alleanza con le aziende sanitarie, azioni per aumentare il numero di persone attive. Grazie a questo accordo, l’Uisp si affianca alle Ulss nel coinvolgimento dei Comuni per l'attivazione di cittadini e cittadine in contrasto alla sedentarietà”.

La Regione Veneto nel suo Piano di prevenzione ha riconosciuto ai Comuni che si impegnano in questo percorso facilitazioni e sostegno, oltre all’assegnazione del titolo di Comune attivo. Nello specifico, il programma PP2 “Comunità attive” del PRP 2020-2025 chiede ai Comuni di attivare sul proprio territorio dei programmi di promozione dell’attività fisica per tutte le fasce di età e di almeno un intervento integrato finalizzato alla creazione e valorizzazione di contesti urbani favorevoli alla promozione di uno stile di vita attivo. Nella comunicazione regionale alle varie Ulss venete dell’accordo sottoscritto con l’Uisp, si legge:Si auspica una fattiva collaborazione con i referenti Uisp dei Comitati territoriali al fine di accompagnare nel modo più efficace le attività previste dal PRP relative alla costituzione della rete regionale dei Comuni attivi”.

“La partnership costruita dall’Uisp in Veneto fa riferimento ad una lunga storia di collaborazione - spiega Gasparetto - che nasce nel 2014 ed ha visto la nostra associazione inserita nei Piani di prevenzione regionali già nel 2016. L’obiettivo centrale di questa sinergia è sempre stato la lotta alla sedentarietà, con un impegno che non si è interrotto neanche durante il Covid e si è concretizzato nella creazione di opportunità rivolte a tutte le fasce di popolazione, per cambiare il proprio stile di vita e diventare attivi. Negli anni, oltre a svolgere il nostro ruolo di partner per l'attivazione di progetti rivolti a particolari gruppi di persone, siamo stati anche promotori di nuove azioni, stimolando la formulazione di nuove politiche sulla lotta alla sedentarietà. Fino ad arrivare al recente riconoscimento”.

Questo percorso può essere un modello da seguire anche in altri territori?
“E’ necessario lavorare affinchè in tutto il Paese venga riconosciuto il nostro ruolo di soggetto attivo nelle politiche intersettoriali sui temi della promozione di salute. Ogni Regione parte da condizioni diverse, quindi non esiste un modello prefissato, ma bisogna sviluppare specifiche capacità di relazione per creare alleanze tra Ulss, Comuni, soggetti del terzo settore e della cooperazione. Le nostre proposte di attività possono diventare nodi dei futuri Piani di prevenzione a disposizione dei cittadini, permettendo a noi di acquisire un ruolo strutturale nella costruzione di politiche, per poi sfociare nelle attività. Le proposte motorie devono diventare l’esito finale di un’alleanza che non si basa sul singolo progetto ma mira ad essere strutturale. Quindi l’obiettivo è diffondere una rete nazionale che affianchi le Regioni in modo stabile”. (A cura di Elena Fiorani)

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